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sabato 7 gennaio 2012

L'OBESITA' INFANTILE

L'obesità  infantile  è  un problema  di  grande  rilevanza  sociale.  Questo fenomeno  è  il  risultato  di  un  bilancio energetico  positivo  protratto  nel  tempo;in  pratica  si  assumono  molte  più  calorie  di  quante  se  ne consumano!
Il  fenomeno  è  multifattoriale,ossia  dovuto  da  diverse cause  dipendenti l'una  dall'altra,in primo luogo una eccessiva/cattiva alimentazione, legata o meno ad una ridotta attività fisica e a fattori di tipo genetico/familiare; rari i casi di obesità legati ad alterazioni ormonali quali ipotiroidismo o disfunzioni surrenali.      
CONSEGUENZE  PRECOCI:le più frequenti sono rappresentate da problemi di tipo respiratorio (affaticabilità, apnea notturna), di tipo articolare, dovute al carico meccanico (varismo/valgismo degli arti inferiori, ossia gambe ad arco o ad “X”, dolori articolari, mobilità ridotta, piedi piatti), disturbi dell'apparato digerente, disturbi di carattere psicologico: i bambini  possono sentirsi a disagio e vergognarsi, fino ad arrivare ad un vero rifiuto del proprio aspetto fisico; spesso sono bambini derisi, vittime di scherzi da parte dei coetanei e a rischio di perdere l’autostima e sviluppare un senso di insicurezza, che li può portare all'isolamento, instaurando un circolo vizioso che li porta ad una iperalimentazione reattiva.


CONSEGUENZE  TARDIVE:Oltre ad avere una maggiore predisposizione al sovrappeso/obesità, la persona che è stata cicciottella da piccola, risulta maggiormente esposta a determinate patologie, di natura cardiocircolatoria (ipertensione arteriosa, coronaropatie), muscoloscheletrica (insorgenza precoce di artrosi),disturbi alimentari, fino allo sviluppo di tumori del tratto gastroenterico. 
Da non sottovalutare le conseguenze di tipo psicologico, che possono trascinarsi ed amplificarsi negli anni. Il disturbo può arrivare a stravolgere la vita del soggetto e i suoi rapporti sociali: si comincia col rifiutare gli inviti degli amici fino a chiudersi in se stessi, vittime del proprio problema, che sembra senza via di uscita.


Le  soluzioni  da  adottare:


Ecco alcuni consigli di natura pratica.
  • Abituare il bambino a tre pasti regolari: una colazione, un pranzo e una cena, intervallati da uno spuntino a metà mattina e una merenda il pomeriggio. 
  • Non premiare il bambino con troppi spuntini.
  • Non insistere quando il bambino è sazio o non ha molta fame; il piccolo potrebbe mangiare solo per far piacere alla mamma o per non essere sgridato; c’è il rischio di ingenerare in lui un rapporto distorto con il cibo. 
  • Limitare l’introito proteico, alternando il consumo di carne, uova e formaggi, alimenti che non vanno mai somministrati insieme; preferire le proteine del pesce. 
  • Abituare il bambino ai giochi all’aperto e all’attività fisica; è importante, per un corretto sviluppo; in movimento brucerà molte calorie.
    Rispettare i ritmi sonno/veglia onde evitare l’instaurarsi di abitudini scorrette (sindrome dell’alimentazione notturna).

SE IL BAMBINO È GIÀ GRASSOTTELLO:

  • Innanzitutto svuotare cucina e frigorifero dai cibi tentatori (patatine, merendine, cioccolata, succhi di frutta) e sostituirli con gli alimenti giusti (acqua, tè, frutta, fette biscottate, yogurt).
  • Fare del pasto un momento di pausa per stare insieme e parlare.
  • Evitare che il bambino mangi troppo in fretta. 
  • Eliminare i piatti più elaborati sostituendoli con altri cucinati in modo semplice, senza troppi condimenti; abituare il piccolo ad assumere quotidianamente una quantità discreta di verdure cotte o crude, più ricche di fibre, che riempiono lo stomaco e rallentano l’assimilazione delle sostanze introdotte.
  • Moderare le quantità.
  • Non associare il cibo all’idea di qualcosa di “speciale”, né usarlo come premio.
  • Ridurre il tempo dedicato alla televisione/computer a favore di attività più dinamiche. 
  • Spronare il bambino a camminare e a fare le scale, piuttosto che prendere l’ascensore.
  • Favorire una regolare attività sportiva cercando di assecondare le preferenze del bambino e la sua sensibilità (dalla passeggiata in bici alla partita di calcio, dal nuoto in piscina alla ginnastica in palestra).
  • Sottoporre regolarmente il bambino a visite pediatriche di controllo.


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